Un po’ di storia
Sileva vulgaris – Famiglia Caryophyllaceae. Gli stridoli sono erbe perenne dalle foglie ovali lanceolate, di cui si raccolgono i teneri germogli e le piccole cime. Molto comuni in tutta la Romagna, dalla zona collinare alla campagna alle zone rivierasche e vallive, dove crescono spontaneamente sui orati ricchi, negli incolti, lungo i sentieri, nelle pinete e negli argini.
Cucinare gli stridoli
In Romagna vengono consumati crudi in insalata, oppure si usano per insaporire le frittate, le zuppe, i risotti e le tagliatelle o per aromatizzare il ripieno dei tortelli di ricotta. Inoltre, potete preparare i ragù, lo stufato e le polpette.
Ragù di stridoli
Ingredienti: tre mazzetti di stridoli, uno scalogno di Romagna, uno spicchio di aglio, un cucchiaio olio extra vergine di oliva di Brisighella, un cucchiaio di conserva di pomodoro diluita in acqua.
Preparazione: preparare un soffritto con aglio, scalogno tritato, olio. Aggiungere al soffritto gli stridoli tritati, ben lavati e strizzati e fare appassire. Versare la salsa di pomodoro e cuocere per venti minuti. Questo sugo si sposa bene con le tagliatelle fresche.
In quale stagione li possiamo gustare?
In primavera
Curiosità e salute
Li troviamo nella pineta Ravennate grazie al terreno e al microclima. Ricchi di sali minerali, clorofilla, e vitamine del gruppo B, possono essere un valido aiuto per la salute.