Cosa sono i rosolacci? Il Papavero o Rosolaccio è un fiore molto versatile in cucina che veniva già usato nel 1700 per realizzare infusi. Scopriamo insieme alcune curiosità.

COSA SONO I ROSOLACCI: UN PO’ DI STORIA.

Papaver rhoeas – Famiglia Papveracee. I rosolacci, detti anche papaveri comuni, si riconoscono per i fiori rossi con macchia nera alla base che fioriscono dalla primavera all’inizio dell’estate. Crescono spontanei nei campi coltivati a grano, nei prati, in campagna, in collina, lungo i fossati. Possono raggiungere un’altezza di mezzo metro. A primavera si raccolgono soprattutto i giovani germogli.

Già nel 1700 un erborista irlandese constatò che “il rosolaccio ha una natura rinfrescante e raffreddante. Bevendo un decotto di foglie nel vino, il dolore è alleviato ed il sonno indotto”. Il nome papavero trae origine dal celtico “papa” = pappa, allusione ad una tipica usanza di mischiare il succo di questa pianta alla pappa.

rosolacci

 

COSA SONO I ROSOLACCI? UTILIZZARE I ROSOLACCI PER FAR ADDORMENTARE I BAMBINI.

Tale infuso prendeva il nome di “papagna” usato ancora oggi per indicare lo stato di sonnolenza. Papavero dei campi, detto anche papavero comune o Rosolaccio (rosa dei campi), appare in Europa con l’introduzione dei cereali e di altre specie che seguono lo stesso ciclo vegetativo del grano. Con moderazione e seguendo i consigli dei pediatri, può essere utilizzato anche in modo naturale per accompagnare i bambini a nanna più facilmente. 

COME UTILIZZARE I ROSOLACCI IN CUCINA.

Ottimi saltati in padella, per il ripieno di ravioli e frittate e crescioni di piadina. Possono essere anche proposti nella versione dei bruciatini all’aceto al posto del radicchio selvatico.

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 La ricetta: i crescioni

Ingredienti. Ripieno: 1 kg di rosolacci puliti, due o tre spicchi di aglio, 150 g di lardo tritato, sale e pepe. Impasto: 1 kg di farina, 150 g di strutto, 20 g di sale, un pizzico di bicarbonato, acqua o latte per impastare.

Preparazione: soffriggere in poco olio l’aglio e il lardo battuto poi unire le erbe tritate finemente. Dall’impasto ricavare dei dischi, su metà di questi disporre le erbe già insaporite. Ripiegare sopra l’altra metà schiacciando bene i bordi e premendo con i rebbi di una forchetta. Cuocere su teglia di terracotta.

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