Inaugurato a Oriolo il cippo in memoria dell’agricoltore e poeta Nino Tini

Cippo in memoria di Nino Tini
Nino Tini in una foto di Mirco Villa

Lo scorso 6 novembre, il Sindaco di Faenza Massimo Isola, ha inaugurato a Oriolo un’installazione dedicata alla memoria di Nino Tini, agricoltore e poeta, voluta dagli amici dell’Associazione “Torre di Oriolo”, rappresentata per l’ occasione dal Presidente Mauro Altini. A fare gli onori di casa, la moglie di Nino, Bianca Rosa. Fra le tante persone presenti, la Consigliera regionale Manuela Rontini e l’ ex Sindaco di Faenza, Giovanni Malpezzi.

Cippo in memoria di Nino Tini
Il cippo in memoria di Nino Tini

Nino ci ha lasciato nel gennaio del 2018, all’età di 84 anni. Ha sempre coinvolto nella sua vita tutto e tutti e vorremmo ricordarlo così:

Quando come docente di pratiche agricole delle Istituto professionale di Persolino, sia a Faenza che a Bagnacavallo, girava nelle campagne della Romagna, famiglia per famiglia, non solo per insegnare le tecniche agronomiche di vite e fruttiferi, ma soprattutto per formare le persone perché fossero imprenditori agricoli.

Quando ha speso tutto se stesso per la valorizzazione dei vini della Romagna con “l’avventura” della Cantina Provit di Modigliana.

Quando si è “ritirato” nella sua azienda coltivando le viti con amore per produrre un grande vino nel totale rispetto dell’ambiente.

Quando si è immaginato e ha realizzato l’Oasi del Silenzio e il Solarium per far godere e condividere con gli ospiti la bellezza della campagna e il panorama unico di San Mamante e Oriolo.

Quando ha realizzato il Convivio di Monte Piano, per far capire e godere a tutti la bellezza e la magia del luogo, ma più in generale della Romagna, con il buon cibo e una grande capacità di portarlo a tavola, nel rispetto della tradizione della cucina vera delle campagne.

Quando, alla ricerca di alternative di prodotti agricoli tradizionali, pensando soprattutto ai giovani, ha ricostruito la storia della coltura/cultura dell’oro rosso, lo zafferano nelle Terre di Romagna, introducendolo e sperimentandolo con grande successo nella sua azienda (e oggi lo zafferano è una realtà nella Romagna).

Quando ha scoperto e ha proposto la sua anima di poeta vero e concreto, “Poeta della Terra”, come amava definirsi, inventandosi la “Strada delle Poesia”, sei chilometri di poesie sulla natura e sull’ uomo appese sugli alberi che costeggiano la strada che collega San Mamante a Castrocaro, quando poi ha riaperto il “Sentiero dell’ Amore” che conduce alla Torre di Oriolo.

E si potrebbe continuare all’ infinito….

Nino da Oriolo, assieme all’inseparabile moglie Bianca Rosa, è stato anche per Il Lavoro dei Contadini e lo sarà per sempre, un amico, un esempio di ispirazione, correttezza, gentilezza e generosità, un maestro di vita che con il suo inesauribile e contagioso entusiasmo continua a vivere sempre con noi e dentro noi.

Ma senza il suo infinito e a volte “severo” amore per la sua terra, non sarebbe stato il grande uomo che è stato.

Nel rosso calar della sera,

i grilli battono la serenata alla luna.

In fila gli olmi si stagliano in cima al colle,

salutano la mia giornata di lavoro.

Li sento vicini,

vivono nella mia terra,

vivono nel mio sole,

sentono il mio vento,

godiamo del piacere di vivere.

In silenzio mi accompagnano nel mio andare.

Non sono solo, non siamo soli.

Nino da Oriolo

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