Lom a Merz 2017: il programma

Dopo il tramonto, dal 26 febbraio al 3 marzo, nelle aie delle case di campagna in vari comuni delle provincie di Ravenna, Forlì,  Ferrara e Bologna. Il nostro presidente, Italo Graziani, ci racconta che “oltre alla simbologia del Fuoco purificatore, con l’ edizione del 2017, abbiamo voluto dedicare i Lom a Merz 2017 a Pellegrino Artusi e alle sue ricette. 

Continua dicendo che “Nella comunità contadina il tempo è incasellato come in una sequenza: lavoro (il mantra aratura, semina e raccolta), festa, famiglia, affetti, religione, strette di mano per consolidare un patto”. La generazione nata dopo la guerra ha avuto la straordinaria opportunità di conoscere la meccanica, la chimica, la tecnologia, inimmaginabili dai nostri avi, con il grande merito di un miglioramento rapido e innegabile della vita materiale, della alimentazione e della fatica dei contadini. Ma la criticità del rapporto con la natura e la sua proverbiale forza e inflessibilità, è rimasta intonsa da migliaia di anni… Per questo, con l’occasione dei Lumi, si invitano le persone a venire in campagna a conoscere la terra, le piante, gli animali, i cortili, gli orti, i giardini, a guardare il cielo, le stelle, la luna e il fuoco che riscalda, illumina per andare a trovare in amicizia chi abita e lavora in prima linea. 

L’obiettivo per l’edizione 2017 dei “lunghi viaggi vicino a casa”, è cercare di dare una visibilità concreta all’arte della cucina, che con il gusto sottolinea uno stile, un’appartenenza identitaria. In Romagna da oltre un secolo ha aperto la strada e ha dato dignità alla tradizione gastronomica “nazionale” il volume di Pellegrino Artusi La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”, al quale i Lom a Merz 2017 intendono ispirarsi per una grande e magica contaminazione, un incontro straordinario con piatti di cucina genuina e schietta, dentro alle casa contadine… la Cultura del Territorio. 

Cappelletti, passatelli, piadina, ciambella, zuppa inglese…Pellegrino Artusi (1820-1911) nella sua opera ha esaltato con passione il mondo del gusto e con straordinaria intuizione ha fermato il tempo con le sue ricette legate alla civiltà agricola. Durante i Lòm a Mêrz 2017 vogliamo riscoprirne insieme i sapori e ricordarlo con alcune ricette artusiane.

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Lom a Merz: cosa sono?

La Romagna è una terra storicamente votata all’agricoltura. E l’agricoltura, come molte altre attività “all’aperto” era, ed è tutt’ora, soggetta alle avversità meteorologiche. Così la tradizione contadina del passato voleva che per scongiurare la malasorte venissero fatti dei riti propiziatori, come i fuochi magici: i “Lòm a Mêrz (i lumi di marzo). L’accensione di falò propiziatori intendeva celebrare l’arrivo della primavera e invocare un’annata favorevole per il raccolto nei campi, ricacciando il freddo e il rigore dell’inverno. Il suo significato era quello d’incoraggiare e salutare l’arrivo della bella stagione, bruciando i rami secchi e i resti delle potature. Per questa occasione, negli ultimi tre giorni di febbraio e nei primi tre di marzo, ci si radunava nelle aie, si intonavano canti e si danzava intorno ai fuochi (al fugarèn), mangiando, bevendo e soprattutto divertendosi.

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Gli appuntamenti dei Lom a merz 2017.

Il programma propone circa 50 aie e case di campagna e non solo, presso le quali verranno accesi grandi falò attorno ai quali si svolgeranno iniziative e incontri sulla tradizione e la cultura contadina romagnola, fra balli, spettacoli, mostre, presentazione di libri, mentre sarà possibile degustare vini e cibi tipici dell’enogastronomia della Romagna.

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Come tutti gli anni è previsto un momento di ritrovo e scambio che è previsto per mercoledì 1 marzo presso il Rione Verde a Faenza con la collaborazione di Accademia Medievale e Slow Food Condotta di Ravenna, dalle ore 19,00, con l’apertura della Mostra Fotografica “Gli uomini e le donne della Campagna Faentina dal 1958 al 1968” con le foto di Sisto Scardovi il “Contadino” fotografo di Reda di Faenza,  alla quale seguirà con una conversazione sul tema “La cucina di casa in Romagna: cibo, ricette e personaggi”, con Alfredo Antonaros, giornalista, scrittore e saggista che si è occupa da lungo tempo anche dell’evoluzione storica e del ruolo sociale e culturale del cibo, della cucina e della alimentazione. Dopo l’ accensione del fuoco magico, verrà proposta una cena a tema “Artusiano” a cura di Carla Brigliadori, chef e sommelier e responsabile della Scuola di Cucina di Casa Artusi e delle imprese agricole e agrituristiche che hanno partecipato al corso di formazione di Dinamica “Enogastronomia Tipica Regionale, accostamento cibo – vino”.

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